giovedì 21 febbraio 2013


AMARE GLI ANIMALI - CONOSCERE SE STESSI


COME VIVERE CON CONSAPEVOLEZZA
IL RAPPORTO CON IL PROPRIO CANE
E IL PROPRO GATTO - dott. Stefano CAttinelli


Giovedì 21 febbraio

alle ore 20.30 presso
la sala corsi di CASA SCAPARONE Comunità Agricola

relatore:

dott. Stefano Cattinelli

(medico veterinario, omeopata, autore di Amici fino in fondo)

Ingresso ad offerta libera






Un viaggio che merita di essere vissuto con la
consapevolezza di essere il principale responsabile
della sua malattia ma anche, e soprattutto, della
sua guarigione.

Affinché l’amore che mi dona ogni giorno della
sua vita possa essere il motore della nostra
guarigione.


Chi é Stefano Cattinelli ?

Laureato in medicina veterinaria, dal
1993 si occupa di approfondire i fiori
di Bach sia in campo umano, tramite
l’autosperimentazione, sia in campo
veterinario.
Diplomato in omeopatia e kinesiologia,
esperto di omotossicologia e spagiria.
Da molti anni approfondisce il pensiero di
Rudolf Steiner.
Discepolo del guaritore Ron Young, della
sciamana Nadia Stepanova, ha seguito per
più di 10 anni il geomante/artista Marko
Pogacnik.
Autore di numerosi articoli sulle medicine
alternative e in particolare sui fiori di Bach,
co-autore del libro: Fiori di Bach: guarire
con l’anima delle piante edizioni Macro e
autore del libro: Amici fino in fondo, Editrice
AAM Terranuova, L’eutanasia nel cane e nel
gatto, verso un accompagnamento consapevole,
Impronte di luce edizioni e Le vaccinazioni
del cane e del gatto, dalla vaccinazione
obbligatoria” ad una profilassi consapevole,
autoprodotto; e l’ultimo Amare gli animali
conoscere se stessi, autoprodotto.
Da molti anni conduce seminari sui
Fiori di Bach per gli animali come libero
professionista.
A Natale del 2009 ha fondato la Scuola di
Dinamica Emozionale Uomo-Animale-Uomo.




GUARIRE GLI ANIMALI
GUARIRE SE STESSI

Gli animali che vivono con noi fanno parte della
nostra famiglia.
Sono dei componenti della nostra famiglia.
Sono una parte della nostra famiglia ma anche
una parte della nostra vita.
Gli animali sperimentano nella loro interiorità
tutto quello che sperimentiamo noi, perché a
loro è data la possibilità di “sentire” , grazie
al loro mondo emozionale, tutto ciò che è
presente nell’ambiente nel quale vivono.
E in questo ambiente ci siamo noi, con il nostro
vissuto, con le nostre paure e con le nostre
gioie, con le nostre difficoltà e con i nostri
“blocchi evolutivi”.
Gli animali percepiscono tutto questo; per loro
è importante sperimentare il nostro mondo
interiore, risuonare con le nostre difficoltà
perché così hanno la possibilità di fare un
esperienza che, in tutto il regno animale, è
davvero unica e irrinunciabile.
Il singolo animale, nella stretta relazione con
il suo essere umano di riferimento, ha la
possibilità di vivere un’esperienza interiore
unica nel suo genere trasformandosi in una
sorta di
amplificatore di quelle note che
la nostra interiorità diffonde nell’ambiente
circostante.
Queste note possono essere da noi conosciute
(come un cane che manifesta aggressività

e una persona che è sempre arrabbiata)
o possono essere note con le quali noi
non siamo in contatto (un cane che mostra
aggressività e una persona che ha passato
la vita evitando di entrare in contatto con tale
emozione).
Il singolo animale non ha la possibilità di
selezionare quello che sente; non ha la
possibilità di decidere quale nota amplificare e
quale no.
L’animale è al servizio di una Coscienza molto
più ampia e più saggia.
Tale Coscienza Superiore coglie l’occasione
della presenza al nostro fianco di un essere in
grado di sperimentare un suo mondo interiore,
per sostenerci nella nostra crescita personale.
E’ attraverso le disarmonie e gli squilibri
dell’animale (emozionali e fisici) che io ho la
possibilità di accorgermi che il mio animale mi
sta mostrando qualcosa che riguarda me.

L’animale è uno specchio di quello che è
presente nel mio mondo interiore, sia che io ne
sia consapevole sia che non lo sia.
Ed
è
solo
attraverso
l’accettazione,
l’accettazione di questo potente specchio-
animale che posso pensare di iniziare a
prendere parte al suo e al mio processo di
guarigione.

Tuttavia pensare che la semplice visione della
funzione di specchio (rendersi conto cioè della
tematica emozionale che l’animale mette in
scena) possa bastare a sollevare l’animale da
questo suo fardello è davvero un errore.

La “semplice” visione è solo il primo passo per
poter elaborare la tematica emozionale che
lega l’umano al suo animale.
A volte può succedere che l’animale guarisca
in tempi molto rapidi; altre volte invece,
soprattutto nelle malattie fisiche dove c’è una
modificazione strutturale di organi e tessuti, o
quando le tematiche emozionali dell’animale
sono strutturate nel tempo, è necessario un
lavoro interiore anche lungo e articolato.
Il momento della guarigione dell’animale
non dipende dunque esclusivamente da me,
come medico veterinario, dalla mia bravura o
dalle mie conoscenze, quanto piuttosto dalla
capacità della persona di mettersi in gioco
e di attuare quei cambiamenti necessari a
“sganciare” l’animale dalla tematica emozionale
della quale si sta facendo carico.

Le tecniche da me imparate in molti anni
di lavoro personale, e che propongo come
percorso di crescita personale nella relazione
con il proprio animale, passano dal dialogo
delle voci, agli approcci immaginativi, alla
meditazione, al lavoro con le favole, al lavoro
con il proprio bambino interiore e alla Gestalt.
Tutte tecniche che mirano a contattare quella
parte che gli animali “mettono in scena”.

La malattia dell’animale è l’occasione per un
percorso di crescita personale.

L’animale mi sostiene lungo il mio viaggio.

La mia vita con il mio animale è un viaggio.